DIETA CHETOGENICA

DIETA CHETOGENICA

La dieta chetogenica si basa sul presupposto che un’alimentazione ricca di proteine e lipidi e molto povera di carboidrati mantenga costanti i i livelli di insulina evitando l’accumulo di grasso e favorendo il suo utilizzo a scopo energetico. Diminuendo i livelli di glucosio oltre i limiti raccomandati il corpo sarà costretto ad attingere energia da altri substrati quali proteine e lipidi.

LA GLUCONEOGENESI

La gluconeogesi è un processo che porta alla formazione di glucosio a partire dallo scheletro carbonioso di alcuni aminoacidi. Questo processo assicura un apporto costante di energia anche in condizioni di carenza di glucosio ma costringe fegato e reni a lavorare di più per eliminare l’azoto.
dieta chetogenicaEvitare di assumere glucosio tramite la dieta e costringere il corpo a scindere le proteine è un processo piuttosto stupido, perché intossica l’intero organismo e lo fa lavorare inutilmente.
In ogni caso tutto questo lavoro aumenta la quantità di calorie bruciate (effetto termogenetico) e stimola la secrezione di ormoni che favoriscono lo smaltimento del grasso e sopprimono l’appetito. Per tutti questi motivi l’efficacia della dieta chetogenica è tuttosommato elevata.
Se vogliamo è lo stesso principio degli steroidi anabolizzanti, entrambe le cose funzionano ma le conseguenze di un loro utilizzo prolungato e indiscriminato sono piuttosto gravi.
E poi, se permettete, una dieta iperproteica ma non troppo, ricca di carboidrati complessi e fibre ad ogni pasto, associata ad alcuni accorgimenti dietetici mantiene gli effetti benefici della chetogenica eliminando buona parte degli aspetti negativi.

CORPI CHETONICI

La dieta chetogenica, a causa dell’elevato apporto di grassi e proteine, può causare gravi problemi come uremia e chetosi (aumento della concentrazione dei corpi chetonici nel sangue). Ma che cosa sono i corpi chetonici?

 

L’organismo umano necessita di glucosio per sopravvivere.
L’essenzialità del glucosio come fonte energetica è legata al fatto che il sistema nervoso centrale utilizza esclusivamente glucosio per svolgere la propria attività e anche gli eritrociti sono dipendenti dalla glicolisi per il loro metabolismo energetico. Si calcola che il minimo apporto giornaliero di glucosio per permettere il normale funzionamento di questi sistemi sia di 180 grammi.
Tuttavia, in condizioni particolari di estrema carenza di glucosio (digiuno prolungato) il corpo ricorre ai corpi chetonici per sopravvivere.

 

FORMAZIONE DEI CORPI CHETONICI

 

La lipolisi (la degradazione degli acidi grassi a scopo energetico) è legata alla glicolisi (la degradazione del glucosio a scopo energetico).
Se per un qualche motivo la glicolisi ed il ciclo di Krebs sono fortemente rallentati, allora anche la lipolisi viene compromessa e si formano i corpi chetonici (gli acidi grassi vengono normalmente degradati ad acetil CoA che entra nel ciclo di Krebs legandosi all’ossalacetato per un ulteriore ossidazione fino ad anidirde carbonica e acqua. Se la produzione di acetil CoA tramite la lipolisi eccede la capacità di assorbimento dell’ossalacetato, si formano i corpi chetonici).
I corpi chetonici sono tre, l’acetone, l’acetoacetato e il 3-idrossibutirrato. I corpi chetonici si formano a partire da due molecole di acetil-CoA che, non potendo entrare in Krebs, si associano tra loro.
I corpi chetonici vengono prodotti normalmente in quantità minime che sono facilmente smaltibili dall’organismo (in particolare dal rene e dai polmoni). Se la produzione di corpi chetonici diviene molto elevata il loro accumulo nel sangue, definito chetosi, abbassa il pH ematico con conseguente acidosi metabolica (tipica dei diabetici non trattati). In casi estremi l’acidosi può portare al coma e persino alla morte.
I problemi sono aggravati se il soggetto svolge un’attività sportiva intensa, che aumenta le richieste e l’ossidazione di glucosio da parte dell’organismo.

Anche se l’esercizio fisico aumenta le capacità di ossidare tali sostanze a scopo energetico, opponendosi a tutti gli effetti negativi di un loro accumulo nel torrente ematico, il ricorso alla dieta chetogenica rimane comunque una forzatura metabolica, che a lungo andare può causare conseguenze spiacevoli anche in un organismo giovane e ben allenato.

 

CHETOGENICA? NO GRAZIE!

Senza dubbio la dieta chetogenica funziona nell’immediato ma sottopone l’organismo ad uno stress continuo e non salutistico. Praticamente il gioco non vale la candela e la dieta chetogenica, sia pur efficace sotto certi punti di vista, può e deve essere sostituita con altri regimi alimentari meno dannosi ed ugualmente efficaci.

In ambito terapeutico, la dieta chetogenica è consigliata ai bambini di età inferiore ai 10 anni sofferenti di forme epilettiche non completamente controllate dalla terapia farmacologica. L’instaurarsi di uno stato di chetosi è infatti correlato ad una riduzione dell’incidenza degli attacchi epilettici.

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